Carmine De Martino e i Bagni Tiberio: più che un lavoro, la passione di una vita

Accoglienza e turismo sostenibile i valori che guidano le scelte del proprietario dello stabilimento balneare di Capri.

Gestire un’attività di famiglia porta con sé una serie di sfide non indifferenti: riuscire a coniugare il passato e la tradizione con l’innovazione, proiettare i propri ideali nella complessità del mondo attuale. Ci vogliono una personalità forte e una mente flessibile per raggiungere con successo questi obiettivi; nella biografia di Carmine De Martino è possibile leggere la profonda passione riversata nella gestione dei Bagni Tiberio, dal beach club fino allo splendido ristorante sul mare, e della sua lungimirante visione di un turismo sostenibile.

Dopo aver compiuto gli studi superiori professionali ad indirizzo commerciale, Carmine decide di affrontare un percorso universitario, iscrivendosi alla facoltà di Economia e commercio. In mente però non c’è l’intenzione di entrare nel mondo del lavoro dipendente, ma sempre quella di proseguire con l’attività di famiglia. Nel 2007 raggiunge così il traguardo della laurea: competenze che gli saranno preziose nel suo futuro da giovane imprenditore.

L’idea di assumere le redini dei Bagni Tiberio, lo storico stabilimento di Capri le cui spiagge erano le preferite dagli imperatori romani, lo affascina fin da bambino: ciò che lo attira è l’opportunità di non avere un lavoro statico, ma di essere impegnato in una realtà dinamica, dove le sue idee potessero essere messe in gioco. Il suo interesse da sempre nutrito per il mondo imprenditoriale avrebbe avuto così modo di essere messo a frutto. La sfida che si pone è ad oggi più che riuscita: trasformare lo stabilimento di Capri con ristorante sul mare in un moderno beach club che offre servizi di alto livello a chi lo frequenta.

Crescendo in una famiglia proprietaria di uno stabilimento nella splendida Capri, nella quale l’ospitalità non può che essere di casa, Carmine matura l’idea che il turismo sia una risorsa fondamentale; ancor di più in un luogo come Capri, che si risveglia nei mesi estivi proprio grazie ai tantissimi visitatori dell’isola. Ma per lui si dovrebbe riuscire a guardare al turismo in un modo diverso, più lungimirante: non in chiave di mero sfruttamento delle bellezze culturali e naturali del nostro paese, bensì nell’ottica di una promozione del territorio, che fidelizzi visitatori disposti a tornare ogni anno e a restare sull’isola per periodi più lunghi.

L’esperienza vissuta negli anni di pandemia ha messo a dura prova il mondo del turismo; esso è risultato dopo tali vicende inevitabilmente trasformato. Nell’estate 2022 si è lavorato moltissimo, grazie alla voglia di ritorno alla normalità delle persone dopo anni di chiusure e riaperture limitate; ma adesso bisogna inevitabilmente interrogarsi sul futuro. Per Carmine, la soluzione è tornare ad un turismo meno di massa e più personalizzato, in cui il rapporto con i clienti torni al centro dell’attenzione. Solo con una visione a lungo termine, che si basi sull’amore per questo mestiere e non sul semplice “battere cassa”, tutto ciò è possibile.

Ai Bagni Tiberio questi aspetti sono sempre stati centrali, e la pandemia non è riuscita a cambiare le cose: il rapporto informale instaurato con i visitatori, tipico di un’azienda a carattere familiare, è rimasto intatto. E’ questo l’unico rimedio ad un turismo mordi e fuggi, che non porta un reale ritorno all’isola né è in grado di lasciare nelle menti e nei cuori di chi visita Capri quei ricordi indelebili che merita.